Nota pastorale nel perdurare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19

Saturday 22 January 2022

Fino a quando, o Signore?” (Sal 13) Sentiamo nostre le parole del Salmista in questa invocazione a Dio che risuona come una lamentazione. In questi mesi anche il nostro cuore, spesso, ha evocato e ripropone, questi stessi sentimenti di smarrimento di fronte ad una situazione di emergenza sanitaria che perdura da quasi due anni. Ci sentiamo anche noi cointerpreti di questo canto. Tuttavia, seppure nella difficoltà mai il Salmista abbandona del tutto la speranza, quel filo di speranza che – come un raggio di luce nell’oscurità – rende per questo ancora positiva la visuale sul mondo e sulla vita.

Considerato il perdurare della situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, nella cosiddetta “quarta ondata”, con il decreto legge n. 221 del 24 dicembre 2021 lo stato di emergenza dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 è stato ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2022.

Siamo tutti invitati ad essere cauti e vigilanti; a continuare con coraggio e costanza ad osservare le indicazioni che le Autorità Pubbliche di concerto con le Autorità Sanitarie ci danno. La fiducia e la ragionevole speranza ci invitano a confidare negli strumenti che la scienza e la medicina ci hanno messo a disposizione. Per la Chiesa la cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi, come ci indica l’Apostolo Paolo: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1Cor 6, 19).

Per questi motivi, considerata l’evoluzione della situazione epidemiologica e la nota della Segreteria Generale della CEI del 10 gennaio 2022, si ribadisce quanto già comunicato con la precedente Nota Pastorale del 15 ottobre 2021 e si offrono le seguenti precisazioni:

  • Per la partecipazione alle celebrazioni liturgiche si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico, che prevede:

– uso delle mascherine;

– distanziamento tra i banchi;

– comunione solo nella mano;

– niente scambio della pace con la stretta di mano;

– acquasantiere vuote.

Il Green Pass (Certificazione verde COVID-19) non è richiesto per partecipare alle celebrazioni.

Occorre rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, anche se il Protocollo non specifica la tipologia, sarebbe preferibile utilizzare la FFP2.

  • Per quanto riguarda la catechesi dei fanciulli e dei ragazzi, visto che essi sono in questa fase fra le classi di età più colpite – dato anche il relativamente basso livello di immunizzazione vaccinale – si invita alla massima cautela e se necessario allo spostamento delle attività “a distanza” tramite incontri on line sulle varie piattaforme. Le indicazioni del Ministero della Salute circa i casi di tracciamento dei contagi negli ambienti scolastici, sconsigliano la partecipazione ad attività extrascolastiche durante il periodo di “sorveglianza” in caso di contatto con un positivo. Pertanto, chi è sottoposto a “sorveglianza con testing” non potrà partecipare al catechismo, pur risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori (catechisti, animatori ed educatori…) è vivamente raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2. Anche per i bambini e per i ragazzi si raccomanda l’utilizzo delle mascherine FFP2 come già fanno a scuola.
  • Per quanto riguarda tutti gli altri incontri e riunioni che si tengono nelle chiese e negli altri spazi parrocchiali e che non sono qualificabili come “pastorali” in senso stretto, si richiede che i partecipanti dispongano di Green Pass Rafforzato, ai sensi di legge (certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione) e si raccomanda l’uso delle mascherine FFP2.
  • Considerato che il decreto legge n. 1 del 7 gennaio 2022 introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni di età e che a far data dal 15 febbraio p.v. sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro e per diverse attività, i Presbiteri, i Diaconi, i Ministri straordinari dell’Eucarestia, i catechisti, gli animatori, i coristi, i sacrestani e gli operatori pastorali il cui servizio sia a diretto contatto con i fedeli, sono tenuti ad astenersi dal loro servizio se sprovvisti, a partire dal 15 febbraio prossimo, di Green Pass Rafforzato.

Nel Natale del Signore Gesù abbiamo contemplato la vicinanza del Verbo che si è fatto carne per venire ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14) . I gesti di cautela e di attenzione che ci vengono ancora richiesti si comprendono in questa prospettiva di prossimità e di vicinanza, soprattutto rispetto ai più fragili e vulnerabili.

Ci aiuti in questo cammino di cura l’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre anche nostra.

 

Gorizia, 22 gennaio 2022

+ Carlo Roberto Maria Redaelli

Arcivescovo